venerdì 15 febbraio 2013

Il pericolo che l'orrore dei campi di concentramento possa ritornare


11 commenti:

  1. secondo me è stato totalmente giusto ciò che ha detto Primo Levi sulla seconda guerra mondiale e totalmente ingiusto ciò che hanno fatto Hitler e Mussolini con lui.
    Ma ciò che mi ha colpito di più è la vergogna dei tedeschi nei confronti del genocidio e di Hitler ma soprattutto che in Italia non è così nei confronti di Mussolini e di ciò che hanno fatto le camicie nere sotto ordine suo dallo omicidio Matteotti alla deportazione di ebrei, omosessuali ed altro .
    La cosa più scioccante invece è la scoperta personale di campi di concentramento anche in città italiane e che , secondo Levi, potrebbero nascere altre dittature del genere.

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  3. sono rimasto sconvolto quando ho saputo che anche in italia c' erano campi di concentramento.infattiquando si parla di sterminio degli ebrei si pensa solo alla germania e a Hitler.e come se noi italiani non ci sentissimo responsabili delle crudeltà fatte durante il fascismo

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  4. Primo Levi inizia questa intervista dicendo che questo ricordo nonostante è passato molto tempo, lo sente ancora molto vicino. Lui era uno scienziato,precisamente un chimico, ma ha voluto scrivere ciò che accadeva nei campi di concentramento, visto che lui fu un prigioniero . Una delle sue paure era che tutto quello che è successo, un giorno si potesse dimenticare, dimenticando tutte le persone che sono morte ingiustamente.Scrisse molti libri tra cui uno chiamato “Se questo è un uomo”, dove scrisse una poesia che parla proprio della sua paura che tutto questo si possa dimenticare , in questa poesia si chiedeva se erano quelle le condizione di un uomo e di una donna. Un’altra sua paura è quella che tutto ciò che è successo possa ritornare. Molti italiani tendono a giustificare Mussolini e tutte le crudeltà avvenute in quel periodo, mentre i tedeschi si vergognano di tutto ciò che è successo e preferiscono non parlarne .Una cosa molto importante da dire è che i campi di concentramento c’erano anche in Italia,forse più piccoli e molto di meno in confronto alla Germania, però comunque sono state uccise milioni di persone.

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  5. Primo Levi uomo molto conosciuto in Italia,spiega quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Primo Levi e' un chimico e negli anni 60' andava a lavorare in Germania,egli aveva un lessico linguistico del tedesco molto strano quindi quando le persone gli chiedevano dove lo aveva imparato egli rispondeva con un tono fiero "ad Aushwitz". Egli spiega la sua vita ad Aushwitz in un libro. Egli dice anche che il nazismo e i fascismo ci sono ancora ma non come negli anni 20' e dice inoltre che i campi di concentramento possono rivenire..basta solo il potere!

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  6. Primo Levi fu un progionero nei campi di concentramento, era un chimico e in questa intervista parla di tutto ciò che ha vissuto come se fosse successo in quei giorni, perchè, per lui e per tutte le altre vittime, è stata una cosa talmente terribile che non riusciva mai a dimenticare fin quando era vivo e io penso che se noi ci saremmo trovati al posto di Primo Levi, avremmo raccontato la stessa cosa. Sono rimasta meravigliata quando nell'intervista, ho sentito che esistevano i campi di concentramento in Italia, ne ero pienamente all'oscuro di questo e quindi, la vergogna è veramente tanta di tutto ciò che è successo e che spero, non riaccada. Pensavo che i campi di concentramento esistessero solo in Germania perchè si parla, di quant'erano grandi e dei milioni di morti causati lì, non avevo mai sentito prima d'ora dei campi di concentramento italiani che anche se non erano come quelli tedeschi, erano comunque campi di concentramento. Alcuni italiani sostengono ancora che Mussolini fece cose giuste, mentre i tedeschi,con moltissima differenza,preferiscono non parlare di questi argomenti per la vergogna che provano. Primo Levi, all'inizio dell'intervista disse che aveva il terrore che i campi di concentramento possano ritornare che era una delle sue più grandi paure. Diventò scrittore per raccontare come si sentivano gli uomini, i suoi libri furono tradotti in molte lingue e uno dei più famosi fu 'Se questo è un uomo' ancora tutt'oggi famoso, dove chiedeva se erano quelle le condizioni di un uomo e della donna, di tutto ciò che passavano, che sopportavano ogni giorno. Afferma che pochissimi riescono a collegare tutti i concetti e che manca solo un potere per ritornare a far riaccadere tutto ciò che è successo nel passato e vorrebbe che tutti ricordassero i terribili accaduti. Lui andava spesso in Germania per lavorare, imparò il tedesco ad Aushwitz, quello della caserma, e quando i tedeschi gli chiesero 'Come mai, lei, dottor Levi parla questo tedesco?' lui rispondendo'Ad Aushwitz' troncava sempre il discorso perchè ai tedeschi, non piaceva affatto il ricordo di quelle stragi come se avessero cancellato i ricordi da un momento all'altro. Infine, afferma che i campi di concentramento, possano riesistere in ogni parte del mondo.

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  7. Nato a Torino da una famiglia di origini ebraiche originaria di Bene Vagienna, Primo Levi frequenta a partire dal 1934 il liceo-ginnasio D'Azeglio, finito il primo ciclo di studi si iscrive alla facoltà di chimica dell'Università di Torino. Ottenuta la laurea in chimica, dopo due anni di lavori precari a causa delle sue origini ebraiche Primo Levi si unisce a un gruppo di partigiani nei pressi di Aosta. Per lo scarso equipaggiamento ed addestramento del gruppo nel 1944 venne catturato e dopo una breve detenzione nel campo Fossoli viene deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Dopo una prigionia di circa un anno il campo dove era internato viene liberato dall'avanzata dell'Armata Rossa. Le sue opere letterarie furono ispirate a questa tragica esperienza. Primo Levi viene trovato morto nell'aprile 1987 alla base della tromba delle scale di casa sua dando vita a sospetti di suicidio. Nell'aprile 2007, in occasione del ventennale della morte, gli è stata intitolata l'Aula Magna dei dipartimenti chimici dell'Università degli Studi di Torino, dove si era laureato nel 1941.

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  8. Primo levi era un uomo che era stato prigioniero nell’ epoca fascista è stato un grande scrittore. Le cose che mi hanno colpito di più in questa intervista a primo levi è la vergogna che i tedeschi hanno verso gli errori commessi da Hitler ma la responsabilità i tedesche se la prendono molto infatti dice che nessuno nazista dice di essere nazista o esserlo stato un'altra cosa che mi ha colpito e che in Italia ci sono stati piccoli ampi di concentramento però noi italiani non siamo come i tedeschi che ci prendiamo tutta la responsabilità su quello che anche Mussolini ha fatto.

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  9. Primo Levi è stato uno scrittore, chimico e poeta italiano.
    Nel 1943 venne catturato dai nazisti e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz essendo ebreo. Egli riuscì a sopravvivere e tornò in Italia, dove fece molte poesie e racconti che parlavano di quelle catastrofi. La poesia più famosa, Se questo è un uomo, racconta le sue terribili esperienze nel campo di concentramento.
    Primo Levi venne trovato morto nel 1987 nelle scale di casa sua, causata da una caduta.
    Qualche anno dopo egli venne intervistato e racconto tutte le sue esperienze. Inoltre disse che si era imparato la lingua tedesca proprio ad Auschwitz . Poi rivelò che anche in Italia ci furono diversi campi e che ha paura che quell'incubo si possa ripetere!

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  10. Primo Levi era un uomo prigioniero nel campo di concentramento di aushwitz ,lui nei suoi anni di prigionia scrisse un libro , che parlava delle sue esperienze e spiega come ci si vive all'interno . lui nacque a torino da una famiglia ebraica e questa intervista la fa a milano perche era andato a spiegare il suo libro a ragazzi 8-9 anni . lui si trovo in germania per motivi di lavoro ed ha imparato il tedesco a aushwitz , ma quando parlava con i tedeschi si sentiva che parlava un tedesco strano perche non la imparato sui libri o sui dizionari . Alla fine del nazismo la germania non voleva piu parlare dell' accaduto. Primo Levi sottolineava che tutto questo poteva riaccadere ma non solo in germania anche in altri paesi come Algeria Grecia etc.. e questo mi ha molto stupito. quest'intervista mi ha fatto capire come era difficile vivere a quei tempi

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  11. Primo Levi fu un uomo prigioniero durante la seconda guerrra mondiale e fu portato nel campo di concentramento ad Aushwitz. Era un chimico che, dopo aver passato tutte le sue tragiche esperienze diventò scrittore dove, vivendo in prima persona quelle orribili esperienze scrisse molti libri e poesie tradotte in tutte le lingue del mondo che ancora oggi sono famose. La poesia più famosa è 'Se questo è un uomo' che parla di tutte le persone coinvolti da questo tragico evento catastrofico che, per le poche persone rimaste ancora in vita, lascia ancora un ricordo terrificante che li lascia perplessi al solo pensiero di poter rivivere quegli anni strazianti sapendo che da un momento all'altro sarebbero morti per il solo motivo di essere una 'razza impura' per i tedeschi di allora. I campi di concentramento, esistevano anche in Italia e penso che solo gli studiosi italiani sappiano questo perchè noi sapevamo solo l'esistenza dei campi di concentramento dei tedeschi che hanno causato, insieme al fascismo, ben 14 milioni di vittime. Questo video, rammarica ancora oggi solo all'idea di come le menti umane hanno potuto creare una simile catastrofe, e credo che nella storia dell'umanità non si è mai pensato ad una tragedia simile.

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